sabato 29 marzo 2008

Prospettive di un delitto

Ho visto "Prospettive di un delitto",terrificante titolo in italiano di "Vantage Point"....film che mi ha incuriosito per il semplice fatto che è il classico thriller che utilizza la tecnica di far vedere la stessa scena da diversi punti di vista fino ad avere un'idea chiara di ciò che è realmente successo.....e c'è da dire che stavolta il regista non si risparmia...c'è una magnifica ambientazione,una piazza gremita di gente a Salamanca in Spagna dove diverse persone assistono ad un clamoroso atto terroristico:l'uccisione del presidente degli Stati Uniti......una regista televisiva,un agente dei servizi segreti,un poliziotto spagnolo,un turista americano,lo stesso presidente ed i terroristi in azione sono i protagonisti delle diverse prospettive da cui l'omicidio e le fasi seguenti ad esso vengono analizzati....che dire?....i primi 40-50 minuti sono molto,ma molto belli,le prime quattro prospettive sono da manuale,ognuna aggiunge qualcosa di significativo a quella precedente e tiene lo spettatore iperconcentrato su ogni dettaglio...poi,però,arriva la prospettiva del presidente....chiaramente non svelo qual è il colpo di scena,altrimenti qualcuno che passa di qui e legge la trama mi rintraccia e mi accoltella alla schiena..però,si può dire che è un colpo di scena parecchio deludente ed anche un po' irreale....da qui in poi il film si spegne un po' ed inizia ad essere un po' forzato....conclusa anche la prospettiva dei terroristi e svelata la talpa,iniziano i classici inseguimenti in macchina all'americana che francamente non si possono vedere,con i duellanti alla guida che sembrano Alonso e Hamilton....e poi il finale regala una coincidenza al limite dell'impossibile con l'ambulanza in cui è nascosto il presidente(oops..piccolo spoiler)che passa proprio nel punto in cui tutti i protagonisti delle varie prospettive(eccetto la regista televisiva)sono casualmente radunati.....insomma,la credibilità del film diminuisce dal cinquantesimo minuto in poi e scompare completamente verso il finale....rimane il fatto però,lo ripeto,che i primi 40-50 minuti sono gradevolissimi ed il regista,Pete Travis,si diverte a fare il virtuoso della camera,riuscendo ad offrire inquadrature spettacolari e studiando ogni più piccolo dettaglio alla perfezione..il cast è di prim'ordine:dalla rediviva Sigourney Weaver a Dennis Quaid passando per William Hurt e Forest Whitaker..inoltre,ci sono anche l'emergente Eduardo Noriega ed il Jack di Lost,Matthew Fox..ripeto,con un'altra sceneggiatura,con un altro sviluppo della storia,il film poteva essere stupendo..così,invece,galleggia attorno alla sufficienza....peccato...

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