venerdì 29 febbraio 2008

Giuseppe Genna - Hitler

..ho appena finito di leggere l'ultimo libro di Giuseppe Gemma,il romanzo storico "Hitler",che tanto in questi giorni ha fatto discutere su giornali e magazine vari...è stato deriso addirittura dal critico del Corriere della Sera magazine,D'Orrico,che lo ha recensito facendo un'ipotetica intervista ad Hitler,ed è stato fortemente criticato dal critico dell'Avvenire Giuseppe Bonura,che lo accusa di lavorare sulla"pornografia del Male",facilissima da scrivere....beh,io dissento,nel mio piccolo(anzi,piccolissimo,da semplice amante della lettura),da queste opinioni,ma il libro non ha convinto neanche a me...riconosco l'enorme sforzo fatto da Genna:la ricostruzione storica è capillare ed al limite della perfezione,le numerose citazioni da Sant'Agostino a San Tommaso sono sicuramente frutto di un lavoro spaventoso,immagino,fatto dall'autore,ma la sensazione di rigorosità e freddezza che dà il libro è evidente....soltanto qua e là il romanzo riesce a far cadere questo muro ed a differenziarsi da una qualsiasi biografia storica,ed anche l'utilizzo del lupo fenrir della mitologia vichinga lascia un po' il tempo che trova...sono sicuramente splendide alcune ricostruzioni che riescono a comunicare tutto l'orrore perpetuato da questo non-essere...l'episodio della fossa di Babi Yar in Ucraina,per esempio....ottime anche le caratterizzazioni degli uomini che hanno circondato Hitler nel suo percorso di rovina dell'umanità,da Goebbels a Goring,da Rohm a Himmler..entrando nello specifico ammetto che è molto difficile trovare delle vere e proprie critiche.....Genna pensa che i critici di oggi non siano in grado di comprendere il discorso di nuovo romanzo storico portato avanti da lui,dai vari wu Ming,da Evangelisti,etc...e se le critiche mosse al suo lavoro sono l'eccessiva facilità nella scrittura dell'opera,oppure di essere un autore mercantile,posso essere d'accordo con lui:sono totalmente assurde.....io ho apprezzato qualsiasi suo lavoro ed adorato letteralmente il "Dies Irae"...opera di difficilissima comprensione,fatta di monologhi anche di 10 pagine,nella quale il lettore doveva impegnare tutto sè stesso per rimanere attaccato alle considerazioni dell'autore,ma non poteva che rimanere ammirato dalla totale abnegazione di quest'ultimo nell'inserire tutto sè stesso nel romanzo,senza filtri ed,immagino,con uno sforzo sovrumano.....leggo che Genna dice di aver concluso qui un viaggio nel mondo di Hitler intrapreso ormai da 10 anni..è doloroso dirlo,ma non si vede...o meglio,non si sente,non si avverte....non vorrei che lo scegliere di non accettare certe critiche anche ingenerose immobilizzi un po' Genna e non lo porti a ripetersi in maniera sempre meno originale e passionale...gli stessi Wu Ming che lui cita negli ultimi tempi si sono lasciati un po' andare.."Manituana" è un libro noiosissimo,senza alcun pathos..tratta una storia di difesa estrema,eppure non comunica nulla,sebbene,come al solito,se si dovesse giudicare soltanto la precisione del lavoro di ricostruzione storica,bisognerebbe inchinarsi..."Free Karma food"era un'autentica porcheria....vogliamo paragonarli ad un libro come"Asce di guerra"?...un libro che ti prende per i coglioni dalla prima ll'ultima pagina....il discorso vale anche per Genna...Il "Dies Irae",ma anche "L'anno luce",mi sembrano opere molto più illuminate di questo primo tentativo al mondo di romanzo storico su Hitler....il solito Genna,sicuramente coraggioso e fuori dagli schemi(come si fa a definirlo mercantile lo sa solo Bonura...),ma stavolta non mi sento di dire che ha centrato il bersaglio....con questo non voglio dire che sconsiglio la lettura,anzi...è sempre e comunque un piacere leggere libri di questa accuratezza,ma chi stima questo autore sono convinto che ne rimarrà un po' deluso.....

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