martedì 5 febbraio 2008

Oblomov e i furbetti del quartierino...


Nel mese di gennaio,ho letto un paio di libri,o meglio mi sono impegnato in una lettura lunga,ma semplicemente meravigliosa come "Oblomov" di Ivan Goncarov,e poi ho divorato in un paio di giorni un libro-inchiesta sui manager rampanti di casa nostra:banchieri,immobiliaristi,speculatori che rispondono ai nomi ben noti di Fiorani,Gnutti,Coppola,Ricucci,Consorte...sicuramente più mirato e meno demagogico de "La Casta"(sicuramente ben fatto,ma che prende in considerazione troppe situazioni e non va realmente a fondo di nessuna) e molto più difficile da comprendere(anche se gli autori fanno un eccellente lavoro si semplificazione dei trucchetti di questi signori),spiega che razza di personaggi ci siano dietro a manovre che influenzano l'economia di un intero paese:la scalata alla Olivetti,le 2 alla Telecom,quella all'Antonveneta,senza dimenticare quelle al Banco di Crema,alla BNL e,naturalmente,a RCS/Corriere della Sera...finale con 2 meravigliosi esempi del recente passato:Tanzi e Cragnotti...se avete problemi di bile evitate la lettura di questo libro perchè avrete sicuramente un travaso...il titolo è:"Capitalismo di rapina-la nuova razza predona dell'economia italiana"di Biondani,Gerevini,Malagutti,i primi due inviati del corriere della sera,il terzo dell'espresso....meglio tornare all'Oblomov,che è meglio..che dire?è una meraviglia,a volte non è un libro molto scorrevole,ma passi tutte le 600 pagine a sorprenderti del fatto che sia stato scritto 150 anni fa....come sono reali le descrizioni dei sentimenti,dei turbamenti interiori del protagonista e degli stati d'animo che lo attraversano nelle diverse fasi di apatia o di euforia...la sorpresa di quanto sia reale ancora oggi il suo personaggio che non riesce a trovare la forza per trovare una sua dimensione nella società,un modo per essere partecipe del mondo che lo circonda ed allora preferisce lasciarsi vivere,o meglio non-vivere,fino all'inevitabile conclusione...l'oblomovismo..chi può dire di non averlo almeno assaggiato?a me questo libro ha toccato molto,perchè anch'io per molto tempo sono rimasto paralizzato dal fatto di non trovare risposte alle domande che cercavo..e piuttosto di fare qualcosa che non mi convinceva a pieno e che sapevo già in partenza essere soltanto un diversivo o un palliativo per cercare di andare avanti in una direzione,preferivo stare fermo,non procedere e lasciare tutto in uno stato d'immobilità..nessuna gioia..ma anche nessun rischio...e mi andava bene così...e pensare,appunto,che 150 anni fa c'era già chi aveva messo su carta tutto quello che provavo in maniera così precisa...un capolavoro..chiunque passi di qui,si faccia un favore..legga questo libro...e poi mi dica grazie....

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