giovedì 29 marzo 2007

3a promessa:1.Leonardo Sciascia - il contesto

Ecco qua un'altra delle promesse che avevo fatto qualche tempo fa..ci ho messo un po',ma il computer mi ha dato problemi, e per le recensioni mi serve più tempo per pensare a cosa scrivere..mi rifarò....
qui,intanto,abbiamo una piccola chicca del maestro siciliano leonardo sciascia:poco più di 100 pagine,una breve parodia('travestimento comico di un'opera seria',come lui stesso la definisce),ma che avrebbe bisogno di 5 post di commento,tanto sono profondi gli spunti,i motivi d'interesse assolutamente attuali ancora oggi,che questo suo lavoro,datato 1971,riesce a proporre;infatti il complicato labirinto di potere,giustizia e senso dello stato che si viene a delineare in questo racconto è tutt'oggi di grandissima attualità;in più ci regala,mediante un paio di dialoghi fra i protagonisti,alcune fra le più acute riflessioni sul senso filosofico della giustizia e sulla sua reale possibilità di essre amministrata e gestita che mi sia mai capitato di leggere.....
questa parodia narra di un ispettore che viene chiamato in sicilia per una serie di omicidi che vedono come protagonisti alcuni giudici e procuratori;arrivato per primo alla connessione delle molteplici morti cerca di incrociare i casi di tutti i condannati per mano dei defunti per trovare tutti coloro che fossero stati giudicati dagli assassinati;per colpa del ministro da cui dipende il suo lavoro viene reso pubblico e,quindi,può allarmare l'omicida,che,infatti,inizia ad uccidere altri giudici,ma in modo assolutamente casuale;scandagliati tutti i casi,l'ispettore si focalizza su uno in particolare,un uomo,forse,ingiustamente,accusato del tentato omicidio della moglie,che ha dovuto scontare 5 anni di carcere,prima che potesse giungere davanti alla Corte Suprema,ed essere liberato...ma l'omicidio di un altro procuratore nella Capitale ,grazie a testimonianze poco attendibili,porta l'attenzione delle autorità a focalizzare il proprio interesse su dei gruppi di sovversivi ed a denigrare le ipotesi del bravo ispettore;gruppi sovversivi che,il poliziotto scoprirà,hanno anche connessioni molto particolari con un importante imprenditore e,addirittura con un ministro,che li usa per i propri strani scopi..è in questo labirinto di indizi che il protagonista si deve districare,e quella che era iniziata come una semplice inchiesta su degli omicidi seriali,diventa invece un'occasione per fare la conoscenza del modo in cui il potere e la giustizia agiscono nel paese...come faccio di solito,non vado avanti con il racconto per rispetto di chi,il libro,se lo vuole leggere...
il potere e la sua naturale degradazione nel momento in cui viene detenuto è il motivo principale del libro,e di come nessuno si salvi da tutto ciò,neppure la più rivoluzionaria delle opposizioni,quando anch'essa lo desidera...accusa di come molte volte idee,persone,partiti che sembrano completamente diversi fra di loro possano,nella realtà,essere solo due facce della stessa medaglia...e di come tutto ciò possa ricadere anche nell'amministrazione della giustizia,fino a domandarsi sul significato stesso di essa;se a questo aggiungiamo un'infinità di commenti sarcastici e di sottili ironie su tutta una serie di malcostumi tipici degli italiani,che persistono ancora oggi ci si può rendere conto della bellezza e della completezza di quest'opera....
..il voto finale..direi un 8 abbondante per un'opera,ripeto,che riesce ad essere perfettamente chiara ed incisiva(all'uscita venne accolta da malumori un po' da ogni fronte),pur essendo molto breve e leggibile;solo in alcuni punti,infatti,vi è bisogno di una concentrazione massima,mentre,per il resto,il lettore può tranquillamente rilassarsi e godersi l'incredibile acume,cultura(moltissime le citazioni letterarie)ed intelletto di questo straordinario autore..

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