martedì 6 marzo 2007

Jonathan Safran Foer - Molto forte,incredibilmente vicino

Ho appena finito di leggere la seconda fatica del trentenne j.safran foer,esploso alla ribalta del grande pubblico grazie al romanzo d’esordio ‘ogni cosa è illuminata’...
Devo ammetterlo:quando all’incirca 2 anni fa avevo letto ’ogni cosa..’ero rimasto letteralmente sorpreso ed esaltato:infatti,questo giovanissimo autore,dal nulla era riuscito ad inventarsi una struttura narrativa che io mai avevo incontrato nella mia vita,dimostrando grande profondità di sentimenti,idee e sensazioni,e non avendo paura di descrivere episodi aberranti e dolorosi come l’invasione nazista in ucraina;se a questo aggiungiamo la creazione di almeno 3-4 personaggi difficilmente dimenticabili per originalità ed estrosità capirete la mia sorpresa…
…era doveroso dire tutto ciò perché il lettore che abbia già affrontato il primo romanzo non può in partenza rimanere egualmente estasiato e colpito da questo suo secondo lavoro;la struttura narrativa infatti è pressoché la medesima,con modestissime variazioni; anche stavolta,infatti,la narrazione si dirama in 2 direzioni,che,dapprima sembrano scollegate ed estranee l’una all’altra,ma man mano che il romanzo prosegue e si conclude,si avvicinano ed,infine,vengono a toccarsi sia per quanto riguarda le relazioni tra i personaggi,sia per i contenuti trattati…

…Il libro racconta di un bambino newyorchese di 9 anni,orfano di padre,vittima dell’attacco alle Torri Gemelle,che non riesce a darsi pace per la scomparsa del genitore e si mette alla ricerca di una serratura che verrebbe aperta da una misteriosa chiave che,secondo i ragionamenti del giovane,potrebbe portarlo ad apprendere,per l’ultima volta,un qualche aspetto non conosciuto del padre,a cui mai più avrà la possibilità di rivolgere la parola…..parallelamente viviamo la storia di un vecchio(nonno del bambino,il quale ne ignora persino l’esistenza..)che non riesce a superare ed accettare la morte di tutta la sua famiglia e della sua ragazza durante i bombardamenti della città di Dresda durante la seconda guerra mondiale;emigrato negli USA,perderà progressivamente l’uso della parola e dovrà esprimersi scrivendo dappertutto(su quaderni,muri,persino sulla propria pelle),incontrerà e sposerà la sorella della sua ex ragazza,ma non riuscirà a trattenersi per molto…non vado avanti perché qualcuno magari lo vuole anche leggere….

Il motivo portante di tutta la narrazione è il dolore inconsolabile provato dalle persone che hanno perso i propri cari in conflitti armati di ogni tempo ed ogni luogo(vi è anche un breve intervento di una madre che ha perso la propria figlia ad Hiroshima,vittima dell’esplosione della bomba atomica) e di come queste non riescano ad accettare l’assurda,terribile atrocità delle loro morti,chi dilaniato da un attacco aereo,chi sepolto sotto una torre caduta,chi devastato e con la pelle sbriciolata dagli effetti di un’esplosione nucleare; di come queste persone non riescano a ricominciare una nuova vita senza che i fantasmi delle persone scomparse che hanno amato, riaffiorino dal passato e gli impediscano di guardare realmente al futuro e di pensare che si possa tornare a vivere realmente,invece che sopravvivere e basta;e di come sia per loro quasi impossibile lasciar entrare nelle loro esistenze delle nuove figure che si offrano di aiutarle e dare loro tutto l' affetto e la comprensione che meritano...….

..in generale non posso che parlare bene di questo libro…il giovane autore è,come al solito,coraggioso e va a toccare con mano un evento tragico recentissimo ed un nervo scoperto,non solo per tutti gli americani,ma per tutto il mondo civile;lo fa con serenità,ma anche con spirito critico ed anche questa volta ci regala 3 personaggi rimarchevoli(nonna,nonno,bambino) per originalità e spessore…però…sì. c’è un però…infatti questa volta l’autore mi ha dato la sensazione di aver compiuto a volte scelte un po’ troppo commerciali,poco elaborate e molto semplici nel cercare di provocare emozione nel lettore…quasi che volesse andare a botta sicura nel tentare di commuovere chi legge…e tutto ciò mi è sembrato teso a cercare di ripetere l’enorme successo a livello di vendite del suo esordio più che verso una scelta narrativa matura…
Intendiamoci…la sufficienza piena la raggiunge tranquillamente,e infatti gli do un bel 6,5….però peccato,perché,mi ripeto,per tematiche espresse e personaggi poteva raggiungere le vette letterarie di ‘ogni cosa è illuminata’,ma per qualche scelta che mi è poco piaciuta e per la ripetitività già al secondo romanzo della struttura narrativa, rimane soltanto un buon libro….che non è mai poco,ci mancherebbe...

Nessun commento: